La scelta dell’utilizzo del braccio teso o piegato durante il recupero della bracciata a Crawl è una delle grandi controversie del mondo del nuoto. Non so chi possa prendersi il merito di “primo nuotatore che recuperava a braccio teso”. Ho visto alcune foto di George Breen, medaglia di bronzo nei 1500 metri a Stile (Olimpiadi di Melbourne del 1956), in cui si notava come usasse il recupero a braccio teso per un bracci e piegato per l’altro! Nelle Olimpiadi dell’88 a Seoul, Janet Evans si fece strada verso due record mondiali e medaglie do’oro nei 400 e 1500 Stile Libero utilizzando il proprio metodo non ortodosso di recupero a braccio teso. Molti altri si sono avvicendati, velocisti o fondisti che fossero.
A dispetto dei molti “nuotatori a braccio teso” di successo, molti allenatori sembrano totalmente contrari all’utilizzo di questa tecnica. Credo che la ragione sia da cercare nella meccanica del movimento della spalla. Sappiamo che tutti i dorsisti usano un recupero a braccio teso, per cui ci dev’essere qualche vantaggio meccanico nel recuperare in quel modo durante la nuotata a Dorso (Adolph Kiefer nei Giochi Olimpici di Berlino 1936 utilizzò il recupero a braccio piegato… dev’essere stato l’ultimo ad averlo fatto). Se questo è vero allora perché chi nuota a Crawl non utilizza il recupero a braccio teso? Se l’articolazione della spalla si estendesse (muovesse all’indietro) così facilmente come si flette (muove in avanti) credo che questo succederebbe. Ma non funziona così.
La caratteristica dell’articolazione della spalla è che se si prova a recuperare il braccio teso sopra la spalla senza piegare il gomito questa si “blocca” a meno che non si ruoti simultaneamente il corpo all’indietro nella direzione del braccio che recupera. Forzare la spalla in questo modo ripetutamente può portare a infiammazioni e infortuni dell’articolazione. Se un nuotatore volesse usare il recupero a braccio teso senza forzare l’articolazione dovrebbe spostare di lato il braccio teso (come accade a Farfalla) o ruotare il corpo in modo che le spalle siano più verticali e far passare il braccio verso l’alto. Delle due opzioni la seconda è la più vantaggiosa.
In passato ho esposto due ragioni per cui è auspicabile ruotare il corpo lungo l’asse di movimento a Stile e a Dorso. La prima è aumentare a livello meccanico la potenza della spinta durante la fase in immersione della bracciata, coinvolgendo un maggior numero di muscoli della schiena nella sua esecuzione. La seconda è creare una contro-forza alla quale ancorarsi per la trazione. In più questa stessa rotazione aiuta a recuperare a braccio teso. È come se, in conseguenza della nostra rotazione la spalla si “sbloccasse” permettendo quell’ampiezza di movimento.
Ci sono 4 obiettivi principali del recupero a Stile:
- ) Permettere ai muscoli coinvolti in trazione e spinta di recuperare al meglio prima della successiva trazione
- ) Trasferire la maggior quantità di energia cinetica al corpo del nuotatore muovendolo in avanti
- ) Fornire una contro-spinta per il braccio che lavora in acqua durante lo Stile shoulder-driven freestyle
- ) Evitare infortuni alla spalla
Per quel che concerne il primo obiettivo potreste rimanere sorpresi nel constatare che un braccio teso è più rilassato di uno piegato. Il gesto di piegare il braccio e mantenerlo piegato richiede la contrazione di alcuni muscoli utilizzati in trazione e spinta. Immaginate bene che ruotando il corpo e puntando il braccio teso verso il cielo tutte le ossa sono allineate il verticale. Ora, piegate il gomito prestando attenzione alla contrazione del bicipite e del tricipite. Si può quindi dire che il recupero a braccio teso permetta un miglior rilassamento e recupero muscolare rispetto al braccio piegato.
Per quel che riguarda il quarto punto, la vulnerabilità della spalla agli infortuni in un recupero a braccio teso dipende da anatomia e flessibilità dell’articolazione. Per coloro che hanno una buona estensione della spalla e sono in grado di ruotare bene, il recupero a braccio teso può non essere più traumatico di quello a braccio piegato. Come ogni dorsista scopre, chi è in grado di iperestendere le spalle ha altre ragioni per preferire il recupero a braccio teso a Stile Libero. Quelle relative ai punti 2 e 3 della lista hanno a che fare coi principi newtoniani della meccanica, non con la biomeccanica. Li discuteremo nella seconda parte di questa nota [continua].
Gary Hall Sr.
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