FINA: per nuotatori russi e bielorussi cambiano i divieti (e i controlli doping)
Durante una riunione in remoto della commissione FINA, la Federazione Internazionale Nuoto ha deciso di “riesaminare la possibile partecipazione di atleti esaminando le situazioni caso per caso”. Questa riunione è stata indetta per rispondere alla situazione emergenziale causata dalla guerra in Ucraina e dalla ventilata esclusione di atleti russi e bielorussi dalle competizioni FINA. Si è deciso per evitare l’esclusione a prescindere degli atleti di Russia e Bielorussia. FINA deciderà esaminando i singoli casi e richieste di atlete e atleti e ammetterà a partecipare solo coloro che vorranno farlo in “veste neutrale”.
Le motivazioni della decisione
FINA ha di nuovo colto l’occasione per denunciare l’invasione dell’Ucraina. Dopo la cancellazione dei campionati mondiali Juniores di Kazan (Russia) la Federazione ha “sanzionato” formalmente Vladimir Putin, un atto puramente simbolico ma dovuto.
La Federazione ha così il potere di vietare la partecipazione ad atleti e atlete di nazioni belligeranti, se lo desidera. Rifiutando però il divieto esteso per default a tutta una nazione così da non penalizzare anche nuotatori e nuotatrici non schierati a favore della guerra. Infatti atleti e atlete russe e bielorusse potrebbero essere anche possibili vittime. La più importante discriminante per la partecipazione sarà che la stessa non minacci la sicurezza e il benessere di altri atleti o metta a rischio lo svolgimento delle gare.
È stato anche creato un comitato direttivo per sostenere la comunità degli sport acquatici ucraini. Il comitato sarà presieduto dal presidente della Lega Europea Nuoto (LEN) Antonio da Silva (ricordiamo che LEN, per adesso, ha invece vietato la partecipazione al proprio circuito gare agli atleti russi e bielorussi).
Controlli più serrati anche sul doping
Durante l’incontro FINA si è anche impegnata a rafforzare la collaborazione con l’Agenzia Internazionale Anti Doping per garantire che i test antidoping continuino anche per gli atleti dei paesi in guerra. Anche l’organizzazione mondiale antidoping (WADA), in conseguenza della guerra Russo-Ucraina, ha fornito linee guida per le organizzazioni antidoping di Ucraina, Bielorussia e Russia. Questo allo scopo di ridurre al minimo l’interruzione del sistema antidoping in quei paesi.
La WADA prende atto che al momento non è possibile continuare con procedure ed esami anti doping in Ucraina. Ma sostiene di essere in contatto costante con l’organizzazione nazionale antidoping dell’Ucraina (NADC). Per adesso continueranno i test sugli atleti ucraini che si allenano o risiedono al di fuori dell’Ucraina. Ecco il documento ufficiale con le linee guida WADA antidoping.
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