Vince la Leucemia e si Qualifica alle Olimpiadi: la felicità di Rikako Ikee
Una storia straordinaria quella della ventenne Rikako Ikee. Ne hanno addirittura fatto un documentario “The Center Lane” (La Corsia Centrale). Già il trailer fa venire i brividi:
Il breve documentario ripercorre tutta la vicenda della giovane Rikako. Le prime vittorie, le nuotate ritrovate dopo l’uscita dal ricovero in ospedale. Il passaggio dalla corsia centrale, quella delle nuotatrici più veloci, alla sensazione di non essere più in grado di vincere, neanche contro sé stessa.
La storia di Rikako in breve
Cos’era successo? Già il pass per le Olimpiadi se lo era aggiudicato con il tempo nella staffetta 4×100 misti (grazie alla vittoria nei 100m Farfalla). E mercoledì scorso, al le qualificazioni per i trials giapponesi, ci sono state sorprese con una gara individuale, i 100m Stile Libero. Con un tempo di 54″30, Ikee si è qualificata alle semifinali e con un tempo inferiore di un secondo rispetto alla numero 2, Chihiro Igarashi (55″24).
Quando Ikee aveva vinto i 100 Farfalla nel secondo giorno di gare, il suo trionfo aveva segnato un momento davvero incredibile nella storia dello sport. Due anni prima infatti le ra stata diagnosticata la leucemia contro cui aveva iniziato a combattere con determiinazione da vera campionessa. Inizialmente Rikako pensava, una volta guarita, di intraprendere un percorso che l’avrebbe portata alle Olimpiadi del 2024. E invece la vedremo già a Tokyo!
La solidarietà del nuoto
la cosa meravigliosa dello sport, e del nuoto, è la solidarietà, lo spirito di comunità che lo pervade. Lo dimostrarono tre nuotatrici, Emma McKeon, Sarah Sjostrom e Margaret Macneil che podio dei 100 farfalla lanciarono un messaggio di sostegno proprio alla collega giapponese: “Never Give Up Rikako Ikee”, come vedi dall’immagine qui sotto:
Il nuoto è anche, e forse sopratutto, questo. Guardate come ha ricambiato la Rikako quando proprio la Sjostrom ha avuto dei problemi per un’operazione al gomito:
Dice Rikako dopo ben 406 giorni di assenza dalle piscine a causa delle cure che l’hanno salvata: “Non avevo lo stesso livello di fiducia che mi guidava cinque anni fa. Pensavo che avrei dovuto aspettare ancora del tempo prima di tornare ad alti livelli. Ora sono un’altra Rikako Ikee, una che è sopravvissuta alla leucemia. Il fatto che io sia viva è un’esperienza immensa”.
Fonte: Swimmingworldmagazine
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